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Yoshiharu Tomatsu

Presidente, Religions for Peace, Giappone
 biografia
Vorrei ringraziare il moderatore per avermi dato l'opportunità di parlare qui oggi.
 
Sono Yoshiharu Tomatsu, Presidente di Religions for Peace Japan da settembre del 2022. 
 
E’ la prima volta che partecipo a questo incontro di preghiera. In primo luogo, vorrei esprimere il mio sincero rispetto alla Comunità di Sant’Egidio e a tutti coloro che, dal 1986, ogni anno, da 38 anni, organizzano questo incontro di preghiera.
 
Sono davvero commosso per come questo incontro di preghiera continui a incoraggiare molte persone nel mezzo di una grave situazione internazionale. È un grande onore per me poter partecipare oggi a questo incontro.
 
Il tema di questa sessione, “Vivere insieme”, è di grande attualità per quelli di noi che oggi vivono una difficile situazione internazionale. Il mondo di oggi si trova ad affrontare molti conflitti e divisioni, come dimostrano i prolungati conflitti armati su larga scala tra Russia e Ucraina, Israele e Palestina, e i conflitti in corso in Afghanistan, Myanmar, Siria e altrove.
 
Nel mezzo di tali conflitti, gli effetti del cambiamento climatico stanno diventando sempre più gravi. L’anno scorso, la temperatura media mondiale ha raggiunto il massimo storico e lo stato del riscaldamento globale è davvero entrato nell’era dell’ebollizione globale. Alla COP28 dello scorso anno è stata pubblicata una valutazione dei progressi delle misure intraprese contro il riscaldamento globale di ciascun paese e si è constatato che, se permane la situazione attuale, non saremo in grado di sfuggire alla crisi climatica in futuro e addirittura la gravità della situazione avrà un’accelerazione. 
 
Credo che sia proprio a causa della situazione attuale che noi, come uomini e donne di religione, abbiamo un importante ruolo da svolgere nel vivere insieme. 
 
Vorrei introdurre tre punti.
 
Innanzitutto, per eliminare la guerra, dobbiamo costruire armonia e fiducia tra le persone. Il conflitto inizia con la sfiducia e il sospetto verso l’altro. È necessario eliminare la sfiducia tra i Paesi e tra le persone e costruire fiducia. Dobbiamo ricordare a noi stessi il Preambolo dell’UNESCO, in cui si afferma che “poiché le guerre nascono nello spirito degli uomini, è nello spirito degli uomini che devono essere poste le difese della pace”. Queste parole non sbiadiscono, ma rappresentano piuttosto l’essenza della guerra. Tutte le religioni predicano l’amore per l’umanità, l’amore per il prossimo, l’amore per il fratello, l’amore per la famiglia e l’amore per l’umanità, e quindi gli uomini e le donne di religione sono chiamati a compiere una missione comune costruendo fortezze di pace nei cuori della gente.
 
In secondo luogo, con la crisi climatica che incombe, l’esigenza prioritaria è quella di un’armonia con la natura. Sono un monaco buddista e il buddismo afferma semplicemente che l'erba, gli alberi, le montagne e i fiumi sono l’intera vita del Buddha e che tutto è prezioso. Non solo gli esseri umani, ma anche gli animali, le piante e gli alberi, tutti sono preziosi e hanno un valore in sé.
 
In altre parole questa concezione, rifiutando una contrapposizione tra natura ed umanità, afferma che gli esseri umani dovrebbero coesistere con la natura in un modo che abbracci pienamente il concetto di essere tutt’uno con la natura. Questo insegnamento aiuta a riconoscere la necessità di passare da uno stile di vita che cerca di soddisfare i propri desideri inesauribili a costo dell'inquinamento e della distruzione dell'ambiente naturale, a uno stile di vita basato sull’ “accontentarsi di pochi desideri” che riduca il nostro impatto sull’ambiente globale. 
 
Il terzo punto è: Vivere insieme nelle generazioni future. 
 
Il mondo è in un periodo di grandi cambiamenti. L’ulteriore avanzamento della globalizzazione e il rapido progresso di tecnologie digitali avanzate e dell’intelligenza artificiale stanno imponendo cambiamenti fondamentali nella società. Dobbiamo rispondere a questi cambiamenti e cercare una modalità simbiotica di coesistenza.
 
A luglio scorso, Religions for Peace Japan, insieme alla Pontificia Accademia per la Vita, al Forum della Pace di Abu Dhabi e al Commissione del Gran Rabbinato d'Israele, ha organizzato a Hiroshima una conferenza internazionale dal titolo “AI Ethics for Peace: World Religions Committed to the Roma Call”. Alla conferenza hanno partecipato 50 leader religiosi provenienti da tutto il mondo, leader di grandi aziende, come il Presidente della Microsoft, e il Governo giapponese. Lo scopo della conferenza era quello di ampliare ulteriormente il sostegno all’iniziativa di Papa Francesco, “Roma Call for AI Ethics”. Mentre da una parte la nuova tecnologia dell’intelligenza artificiale ha dato grandi benefici al mondo con la sua incommensurabile comodità ed efficienza, essa ha anche avuto un impatto negativo che potrebbe portare alla perdita di umanità. Per esempio, l'IA è utilizzata nell’industria delle armi per commettere atti crudeli e disumani. Per proteggere la dignità umana in questa era di IA e per uno sviluppo sostenibile dell'umanità e della Terra, gli uomini e le donne di religione stanno prendendo iniziative nella definizione di un’etica. Dobbiamo ampliare la portata del nostro dialogo per includere queste nuove sfide. Gli uomini e le donne di religione sono chiamati a rispondere alle esigenze del tempo presente.
 
Nella grave situazione attuale, ancora una volta, come persone religiose, non dobbiamo distogliere lo sguardo dalla realtà, ma affrontare il nostro dovere e la nostra missione per la pace e continuare a mostrare al mondo la speranza con coraggio e con ferma volontà. 
 
La nostra coalizione di religioni, Religions for Peace, è stata fondata 54 anni fa, nel 1970, su impulso di una profonda riflessione dei leader religiosi, che sentivano di non aver fatto abbastanza per prevenire la seconda guerra mondiale e i milioni di vittime che ne sono conseguiti o per arrivare a un cessate il fuoco precoce. 
 
Infine, vorrei citare un passaggio dalla Dichiarazione di Kyoto della prima Assemblea mondiale di Religioni per la Pace, che è stata l'occasione per la fondazione di Religioni per la Pace, che afferma:
 
"Come uomini e donne di religione, confessiamo in umiltà e penitenza che molto spesso abbiamo tradito i nostri ideali religiosi e il nostro impegno per la pace. Non è la religione che ha fallito nella causa della pace, ma gli uomini di religione. Questo tradimento della religione può e deve essere corretto."
 
Continuiamo a costruire insieme una via di pace. Spero che questo incontro di preghiera sia fecondo nel portare la vera pace. Grazie per la vostra attenzione.