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Qays al-Mubarak

Università King Faisal, Arabia Saudita
 biografia

 L’ economia è una porta della giustizia sociale

 
La parola Islam deriva dalla parola araba “Salam” che significa pace.
L'Islam considera il lavoro, la professione, l’impiego e altre impegni per soddisfare i bisogni mondani come attività di grande merito. 
 
Allah ha concesso alle persone il “diritto alla proprietà” per sostenere la cultura della coltivazione della terra e l’accumulo dei beni. Esistono in economia due principali tipi di scambio: 
1. l’utilizzo delle risorse naturali come con la pesca o la caccia
2. lo scambio e il trasferimento delle risorse tra persone, con o senza profitto. 
A. Lo scambio di materiali o servizi a pagamento è generalmente chiamato commercio. L’Islam considera validi tutti gli affari e le negoziazioni legali, tranne quelle che causano imbrogli o conducono a controversie, in seguito ad ambiguità sul prezzo o sulla qualità della merce
 
L’Islam enfatizza il raggiungimento di quattro obiettivi nelle transazioni finanziarie e nei commerci:
•  Il primo obiettivo è la stabilità della ricchezza e della proprietà, e il suo mantenimento nelle mani dei proprietari, in modo da non temerne la perdita o trasferimento ad altre parti senza un valido contratto o un diritto. Questo è il motivo per cui l'Islam dà la massima importanza al mutuo consenso e alla “soddisfazione” nel commercio; "o credenti, non consumate le ricchezze gli uni degli altri ingiustamente, ma solo in affari [legali] con il consenso reciproco": dice Allah l'onnipotente. (al-Nisa 29). Per il raggiungimento della stabilità, l'Islam stabilisce il rispetto dei contratti come una obbligazione assoluta; "rispettate tutti i contratti, o credenti", dice Allah (Al-Maidah 1). 
•  Il secondo obiettivo è la trasparenza (wuḍūh), intesa nel senso di evitare il più possibile danni e controversie. Per raggiungere questo obiettivo, l'Islam stabilisce che la documentazione, gli impegni e i testimoni sono parte integrante della transazione. Nei documenti, le parti contraenti devono mettere per iscritto tutte le specifiche più rilevanti, al fine di regolare le diciture, le dichiarazioni e le condizioni del contratto; questi dettagli a volte diventano importanti per consentire al giudice di emettere un verdetto in un secondo momento, se le parti non sono d'accordo tra loro. L'Imam Malik, un giurista arabo musulmano, ha dichiarato: "Gli accordi devono essere scritti da una persona esperta che sia pia e degna di fiducia". 
•  Il terzo obiettivo è la "commerciabilità" e la distribuzione della ricchezza (rawāj). L'Islam sollecita un'equa circolazione della ricchezza nelle mani delle persone e la sua disponibilità con un facile accesso, per quanto possibile, alle persone. Questo obiettivo è raggiunto attraverso la promozione della "commerciabilità" e il divieto di accumulo o monopolio esclusivo sulla ricchezza; è benvenuta la libera competizione, piuttosto salutare nelle attività finanziarie, e in grado di moltiplicare le opportunità. L'Islam proibisce l' "arbitraggio commerciale sfruttatore" (Talaqqi al-Rukban / silaʿ) per cui un mercante della città acquista beni da un beduino (abitante del deserto) a un prezzo più economico, prima che quest'ultimo entri nel mercato. È una pratica illegale perché la popolazione ne soffre, essendo costretta ad acquistare i beni a prezzi più alti a causa del suddetto arbitraggio illegale. Allo stesso modo, il Profeta (sia benedetto il suo nome) proibì la vendita dei commercianti delle città ai beduini, perché questi ultimi erano ampiamente sfruttati a causa dell'inconsapevolezza e dell'ignoranza sui prezzi di mercato. Umar Ibn al-Khattab, un Califfo musulmano, e uno dei primi compagni del profeta Mohammed, ha dichiarato: “Chiunque porti merci importate con sua grande fatica, in estate e in inverno, una persona simile è ospite di Umar. Lasciagli vendere o tenere ciò che Allah desidera”. Questa affermazione mostra il suo apprezzamento per la fatica e il duro lavoro svolto dagli importatori per fare in modo che i beni raggiungano le persone che ne hanno bisogno. 
•  Il quarto obiettivo è la giustizia e l'equità. La giustizia nei beni è raggiunta facilitando l'acquisizione di ricchezza e proprietà nella fiducia contrattuale e con metodi rispettabili, che precludano ogni spazio ad imbrogli, ambiguità contrattuali e sfruttamenti. I rapporti in cui vi siano falsità e inganno sono contro il concetto di giustizia. Allah dice: “Non ingannate con la bilancia; stabilite il peso con equità e non falsate la bilancia”. (9-8: Rahman-al)
 
B. Il secondo tipo di scambio è quello che avviene senza profitto. Questa categoria include la carità, la solidarietà e la donazione; lo scopo principale del dono è la solidarietà, o la mutua garanzia, o la cooperazione tra gli individui della società, particolarmente sostenuta per prendersi cura delle persone nei loro momenti di bisogno. I compagni del Profeta (sia benedetto il suo nome) erano più entusiasti nel fare donazioni. Umar bin Abdul Aziz, un Califfo Musulmano Ommayde, fece donazione di un hotel per i viaggiatori, dove potevano rimanere gratis e ricevere cure mediche, pure gratuite. Un'altra famosa donazione è Waqf al-Turaha, che fu donato per curare i pazienti allettati. Ibn Batuta, famoso viaggiatore e studioso, fa menzione di ciò che aveva visto a Damasco riguardo a interessanti tipi di attività svolte tramite donazioni.
Generazioni più recenti hanno fatto grandi donazioni per scopi educativi, costruendo istituti e accademie. Il Califfo Abasside Al-Mustansir Billah donò un grande College, in cui venivano insegnate scienze religiose e umane, che copriva un’area di 5000 metri quadrati vicino al fiume Tigri a Baghdad.
Bisognerebbe indirizzare più donazioni economiche per le istituzioni educative, le scuole, gli istituti e i centri di ricerca scientifica, che sono essenziali per la crescita della civiltà e che, nel mondo attuale, sono ben più importanti delle armi da guerra.
 
Grazie
Pace a voi tutti