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Samia Nkrumah

Presidente del "Kwame Nkurumah Centre", Ghana
 biografia
1 . Recenti discussioni sulla migrazione internazionale focalizzano le loro attenzioni su cosa accade nel mar Mediterraneo. Infatti, Papa Francesco lo ha ragionevolmente chiamato “un grande cimitero”, e giustamente. Secondo i dati del Progetto per i Migranti Scomparsi dell’Organizzazione Internazionale per i Migranti, negli ultimi 4 anni più di 9000 africani sono morti tentando di raggiungere l’Europa, senza contare le migliaia di persone che sono scomparse. La migrazione è un grande problema in Africa. Bisogna lavorare sodo affinché ci siano migliori condizioni di vita per le persone cosicché non debbano rischiare le loro vite nel tentativo di ‘scappare’ le varie avversità.
Questi sono fatti.
 
2.  Un altro fatto che raramente fa notizia è che la maggior parte degli africani che lasciano i loro paesi di origine si spostano verso un altro paese africano. Questo fatto potrebbe sorprendere molte persone. Nel 2017, ogni 100 migranti africani, 79 di questi provenivano dall’Africa. Perciò è importante mettere questo problema in prospettiva in quanto molti commentatori sembrano suggerire che in qualche modo tutti noi in Africa speriamo solamente di poterci imbarcare sulla successiva nave per poi lasciare il continente. Tutto questo sta accadendo nonostante le odiose frontiere artificiali che nascondono il movimento di persone e beni. Quando queste barriere vengono tolte, la migrazione avrà un impatto molto importante sullo sviluppo economico e la crescita lavorativa per i giovani. 
 
3. I giovani, io credo, vogliono l’opportunità di esplorare le loro energie creative, sfruttare il loro potenziale e potenziare le loro vite. Il continente Africano è un continente giovane. Come indicato dal Forum dell’Economia Mondiale, in Africa si trovano i 10 paesi più giovani al mondo. Il Niger detiene il primato con l’età media di 15 anni. L’età media in Chad è di 16 anni. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, in generale, il 65% della popolazione Africana è sotto i 25 anni. Secondo alcune stime, la popolazione giovane dell'Africa subsahariana potrebbe raaggiungere 500 miliardi di dollari all'anno all'economia della regione per 30 anni. Ma questo può accadere solo se i giovani sono ben istruiti e abbastanza posti di lavoro vengono creati per loro. Penso che questa sia la sfida; fornire un'istruzione di qualità per i nostri giovani e creare sufficienti posti di lavoro per assorbirli.
 
4. Anche se questa è una grande sfida, non è insormontabile. In ogni caso bisogna provvedere ad un ripensamento del modello economico corrente. Per tre decenni, ci siamo aggrappati ad un paradigma che ci ha tenuto solo come fornitori di materie prime, con scarso rendimento industriale. Permettetemi di usare il cacao come esempio. Recentemente i governi del Ghana della Costa d’Avorio hanno annunciato dei piani per collaborare alla determinazione del prezzo delle fave di cacao. Come potreste sapere, questi due paesi sono i maggiori produttori di fave di cacao al mondo. L’Africa in generale produce circa il 75% della produzione mondiale di cacao. Purtroppo, il valore delle fave di cacao sul mercato è equivalente solo a $10 miliardi annuali rispetto al valore aggiunto del prodotto di mercato il quale ha un valore pari a $100 miliardi all’anno, ma non controlliamo il mercato più grande, il quale è il prodotto del sudore degli agricoltori in tutte le nostre terre. Questo è solo un esempio di come le nostre economie sono rimaste bloccate in un modello di sviluppo economico non produttivo. Tristemente, è la stessa storia con tutte le nostre risorse; oro, bauxite, manganese, olio. Bisogna immaginare il numero di lavori che l’aggiunta di valore a tutte queste risorse può creare per i giovani. Quindi dobbiamo cambiare il nostro modello. Abbiamo bisogno di un sistema dove si ha la piena proprietà delle nostre risorse. Dobbiamo controllare e gestire queste risorse affinché si possa trarre maggiori benefici dal loro sfruttamento. Solo cosi, potremmo fornire quelle opportunità necessarie per i giovani per far realizzare le loro potenzialità. 
 
5. Qual è il futuro per l’Africa?
Il futuro dell’Africa è brillante, perché è giovane. Giovinezza vuol dire promessa, giovinezza vuol dire speranza, giovinezza vuol dire potenziale. Ma questo futuro brillante deve essere visto nel contesto dell’unità Africana. La forza e il coraggio necessari per prendere il controllo delle nostre risorse può essere trovato solamente in un’unità Africana. Le nazioni più grandi sono state nel passato e sono ancora oggi quelle che sono unite. Noi in Africa non possiamo continuare a tenere e glorificare frontiere artificiali che noi stessi abbiamo creato con lo scopo di dividerci e mantenerci deboli. I confini che hanno creato piccoli stati impreparati ad esistere; stati che hanno dimostrato indubbiamente che nella loro divisione non sono in grado di garantire una buona qualità di vita per le masse Africane ed è solo nell’unità che tutto questo può essere raggiunto. L’africa Deve Unirsi!
 
6. Paragoniamo la ricerca politica alle questioni di pratiche. Perché l’Africa detiene il 60% della terra arabile al mondo e comunque importa 68miliardi di dollari relativamente al cibo annualmente? La maggior parte della popolazione è giovane, eppure l’età media degli agricoltori africani è di 60 anni. Cosa potrebbe rendere l’agricoltura interessante ai giovani cosicché possano portare la loro energia e dinamicità per garantire una produzione sufficiente di cibo? Da Pan- Africani, noi dobbiamo preoccuparci della nostra incapacità di nutrirci. Gli africani non possono avere dignità se non possiamo sfamarei noi stessi.